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Cullettività di Corsica - Collectivité de Corse

Salvaguardia della torre di Santa Maria di a Chjappella

Testimonianza inestimabile della nostra Storia


Traduzione : en français | in english

Lavori di salvaguardia della Torre, con ricostruzione parziale della muratura

Situata a 40 km a nord di Bastia, all'entrata del golfo di Santa Maria nel comune di Rogliano, questa torre difensiva, fu commissionata dalla Repubblica di Genova. Classificata come « Monumento Storico » l'8 marzo 1991, è la torre più importante del Capo Corso. Questa torre circolare fu eretta su uno sperone roccioso nel 1549, e poi parzialmente distrutta il 20 ottobre 1793 dalla flotta del ammiraglio Nelson durante la guerra del Regno anglo-corso (1793-1796). È una delle torri genovesi più famose e fotografate della Corsica, d’un alto valore simbolico. Tuttavia, il suo stato di conservazione è molto precario con importante rischio di crollo.
 
L'edificio attuale è costituito da una mezza torre sul piano verticale rovinata ed emergente sul dominio marittimo. Benchè stabilizzato nel 1998, richiede ora di interventi urgenti, in particolare per ricostruire l'intero spessore del paramento della torre, diventata un'opera con muri poco spessi e ora molto fragili. L'intervento dovrà inoltre porre fine all'importante erosione dei muri che minaccia lo stato di stabilità della torre. Il problema è tanto importante in quanto la torre è situata  sul sentiero dei doganieri del Capo Corso, il quale gode di una frequentazione turistica molto intensa e in costante aumento, con circa 50.000 persone all'anno che hanno come obiettivo principale la scoperta patrimoniale di questa torre.

Il progetto di salvaguardia della torre genovese è sostenuto dalla “Mission Patrimoine”, portata avanti da Stéphane BERN e gestita dalla Fondazione del patrimonio, con il sostegno della FDJ e del Ministero della Cultura francese.

Un po' di storia

Una serie di torri "genovesi”

Il litorale corso è disseminato di torri denominate "genovesi", anche se non tutte sono state costruite su impulso della Repubblica di Genova.
 
La maggior parte sono antiche fortezze di difesa, costruite all'inizio del XVI secolo per proteggere i villaggi dalle invasioni. Dopo la caduta di Costantinopoli da parte dei Turchi nel 1453, le incursioni barbaresche attraversano il Mediterraneo per quasi tre secoli.
 
Nel 1530 la Corsica conta 23 torri, di cui 10 nel Capo Corso, e la Repubblica di Genova manda due commissari per ispezionare le torri e le fortificazioni già esistenti. Nel 1531 viene decisa la costruzione di 90 torri costiere per rafforzare la protezione dell'isola, di cui 32 nel Capo Corso: un sistema di vigilanza già in vigore nel Mediterraneo, che consiste nel posizionare edifici avanzati per sorvegliare l'orizzonte e contemporaneamente prevenire e difendere gli attacchi dei Barbari e tutti i pericoli provenienti dal mare.
 
In Corsica, i lavori saranno supervisionati da due commissari genovesi : Sebastiano Doria e Pietro Filippo Grimaldi Podio.

Uno degli ultimi vestigi dell'architettura militare genovese 
Nel 1730 si contano circa 120 torri, di cui 30 erano situate nel Capo Corso. All'inizio del xviii secolo, se ne contano più di 85 e oggi ne rimangono in piedi solo 67. Oltre a 9 cittadelle, le torri sono gli unici resti di architettura militare dell'occupazione genovese in Corsica. Oltre a questa inestimabile testimonianza storica, offrono panorami eccezionali per il grande piacere degli escursionisti di generazione in generazione.
 

Diagnostico

Identificazione delle patologie
La Collettività di Corsica è proprietaria di dodici torri costiere corse. Dal 2015 ha avviato un vasto programma di salvaguardia e restauro di tutto questo patrimonio. Il restauro delle torri di MIOMO e ALBU è stato completato nel 2021.
 
 
I lavori di restauro della torre di FAUTEA sono iniziati nel gennaio 2024, mentre quelli delle torri di NONZA e di A CHJAPPELLA inizieranno nel 2025. La torre di FAUTEA beneficia di un rilevamento completo che consente la rappresentazione di un modello 3D integrale dell'edificio con una precisione molto alta, includendo tutte le caratteristiche architettoniche e tutti i danni che hanno colpito la torre.
 
Sono stati individuati con precisione:
  • Le diverse fasi di costruzione e ricostruzione dell'edificio,
  • I disordini strutturali, in particolare la fragilità delle volte e dei muri,
  • La perdita di uno spessore significativo dei paramenti in pietra su tutti i muri, in particolare sul lato esterno, che indebolisce l'intero edificio,
  • La cancellazione dei merli che hanno perso la loro coerenza architettonica legata al loro uso difensivo,
  • I punti di fragilità a livello di aperture e finestre e l'appoggio della torre sulla roccia,
  • I resti di vecchi paramenti intonacati e disposizioni architettoniche originali ancora in buono stato.
Il progetto di restauro mira a ripristinare l'integrità strutturale e la coerenza architettonica di questa torre, che sarà mantenuta nel suo stato di rovina senza che la sua percezione complessiva ne sia profondamente modificata.

​In futuro...

Saranno coinvolte anche le torri di CAPU du MURU, CAPU NERU, CAPITELLU, ERBALUNGA e NEGRU. Il restauro delle ultime due torri di PORTO e di CASTELLUCCIO chiuderà questo programma.

Publié le 30/04/2024 | modifié le 02/05/2024 à 13:56


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